Intervista a Casa Sanremo Writers 2024 - integrale

Come e quando ho iniziato a scrivere? Come sono nati i miei romanzi? Parole in libertà su di me, il mio scrivere, sui miei romanzi - in particolare Il respiro della formica.

Intervista a Casa Sanremo Writers 2024 - in pillole

L'intervista precedente resa più digeribile!

Parte 1 Quando e perché ho iniziato a scrivere

Parte 2 Cosa c'entra la formica?

Parte 3 Chi è il protagonista del romanzo?

Parte 4 La trama si basa su un mistero

Parte 5 L'ispirazione a un fatto di cronaca

Parte 6 La magia della scrittura

Parte 7 Cosa dicono i lettori dei miei libri?

Parte 7 Cosa bolle in pentola?

"10 to 10" - dieci domande a bruciapelo con Paola Casulli

Dieci domande tra il serio (poco) e il faceto (molto) - quando un'intervista è divertente


Un cappuccino tra le righe - presentazione di "Lettera alla sposa" online

Qui sotto, la presentazione "in pillole".
La registrazione completa della presentazione, a cura della Biblioteca Civica di Casale Monferrato, sotto "le pillole" (con qualche problema di audio nella parte centrale).

Episodio 1: Genesi

Episodio 2: Scelte

Episodio 3: Fioraio


Episodio 4: Organista

Episodio 5: Passioni

Episodio 6: Tragedie


Episodio 7: Tragedie

Episodio 8: Dedicato a chi rimanda

Episodio 9: Eroi del nostro mondo


Episodio 10: Personaggi

Episodio 11: Nuovo romanzo

Episodio 12: La vita è un viaggio


Presentazione completa.


Fortemente In – rivista online di cultura e tempo libero

“Sono diversi e interessanti i personaggi che vivono nel tuo romanzo. Vorresti descrivercene un paio, raccontandoci come hai gestito la loro caratterizzazione?”
Il romanzo è breve, un centinaio di pagine, e al suo interno si muovono otto personaggi, primari e secondari: come un’orchestra in cui ciascuno fa la sua parte. Ogni personaggio è fortemente caratterizzato, anche se da pochi tratti, poche “pennellate”; l’intento era quello di renderli vivi, intrinsecamente coerenti, farli sentire vicini a chi legge: “come se li conoscessi da sempre”, come mi ha scritto una lettrice. Su tutti, l’organista è il personaggio più complesso e la chiave di volta della storia. È un personaggio che trova il coraggio di scegliere veramente la sua strada quando la vita, a causa di una tragedia famigliare, lo partorisce una seconda volta. L’organista si fa portatore del messaggio che il romanzo vorrebbe passare: è colui che vorremmo essere, a un certo punto della nostra storia, e spesso ce ne manca il coraggio. Un altro ersonaggio che ho amato molto è la zia zitella dello sposo, intrappolata nel passato perfetto di un amore perduto…

Leggi l’intervista completa:
https://www.fortementein.com/2020/06/18/intervista-a-licia-allara-autrice-del-romanzo-lettera-alla-sposa/


Il salotto del gatto libraio – blog

“Quale messaggio hai voluto inviare al lettore con Lettere alla sposa?”
Il romanzo parte dall’assunto che spesso (almeno in alcune fasi della vita) viviamo in modo inconsapevole, seguiamo una strada già segnata, non scegliamo davvero, giorno per giorno, dove vogliamo andare; poi, a volte, piccoli accadimenti ci “svegliano”, fan sì che ci fermiamo, ci guardiamo intorno e “…ci ritroviamo improvvisamente consapevoli della realtà che ci circonda, come se quella nostra vita, apparentemente così intensa, sino ad un attimo prima fosse stata vissuta da qualcun altro”. Mi piacerebbe che “Lettera alla sposa” segnasse uno di quei momenti: far fermare il lettore a riflettere su dove sta realmente andando, se è davvero quello che vuole; renderlo consapevole di ogni momento che vive, per riconoscere i segni che la vita ci manda (o in cui inciampiamo) e poter davvero scegliere, lastricare la propria strada verso la felicità.

Leggi l’intervista completa:
https://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.com/2020/06/intervistando-licia-allara.html


Leggere Tutti – rivista online di cultura

“Il romanzo Lettera alla sposa è il tuo esordio letterario. Cosa ha significato per te scriverlo? E in generale, che valore riveste la letteratura nella tua vita?”
Da questo primo libro ho imparato tantissime cose. Prima di tutto, il valore maieutico della scrittura: tira fuori pensieri che non si sa di avere, mette a fuoco inquietudini solo intuite. Per me è stata una vera rivelazione. In secondo luogo, ha rinforzato la mia sicurezza; una volta scritto, mi sono resa conto che mostrarlo ad altri era un po’ come mettermi a nudo…

“Sei già a lavoro su un nuovo romanzo? Puoi darci qualche anticipazione?”
Lettera alla Sposa è stato scritto quasi vent’anni fa. Tra quella stesura e la pubblicazione non ho scritto nient’altro. I primi riscontri dei lettori mi hanno incoraggiato moltissimo, così mi è tornata la voglia di prendere una penna in mano. La storia è ambientata a Genova, tra la seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni ’90, in una famiglia borghese che vive chiusa in una consuetudine ricca di ambiguità, di cose non dette, di un segreto inconfessabile: una famiglia solo apparentemente perfetta…

Leggi l’intervista completa:
https://leggeretutti.eu/licia-allara-lettera-alla-sposa/


Night Guide – rivista online di eventi e cultura

«Quali sono i motivi che ti hanno spinta a scrivere la tua storia?»
Lettera alla Sposa nasce 19 anni fa (!), su un volo Milano-Parigi, dopo aver comprato un quadernino a fiori e una matita al duty-free. L'ho scritto d'un fiato, in condizioni non proprio ottimali…

«So che collabori attivamente con una ONLUS italiana che si occupa della cooperazione per lo sviluppo e per l'integrazione delle culture. Vuoi raccontarci qualcosa di questa tua interessante e ammirevole attività?»
Nel 2013, insieme al mio figlio maggiore, ho trascorso un mese in un orfanotrofio in Zambia. È un'esperienza che mi ha cambiato la vita; al ritorno, confusa e in cerca di aiuto per concretizzare un progetto a lungo termine, ho contattato Guardavanti: per il futuro dei bambini ONLUS che aveva progetti nel Paese africano…

Leggi l’intervista completa:
https://www.nightguide.it/intervista/137401/incontro-con-la-scrittrice-licia-allara


La Bottega dei libri – Blog

“Lettera alla sposa” è il suo romanzo d’esordio: da come nasce l’idea?”
… Quello che ricordo è il bisogno di scrivere, di esprimere qualcosa; ricordo la magica sensazione di una storia che si svolgeva da sé, la penna che sembrava avere vita propria. Una sensazione unica, mai più riprovata.

“Nel libro non vengono evidenziati i nomi degli sposi, né degli altri personaggi che ruotano intorno ad essi, né dei luoghi nei quali si svolgono gli eventi, è stata una scelta voluta perché l’attenzione si incentrasse sui protagonisti piuttosto che su altri dettagli?”
È stata una scelta senz’altro voluta, anche se non me ne sono resa conto subito: in qualche modo la storia non “voleva” nomi, non riuscivo a scriverli, ad attribuirli. In seguito, ho razionalizzato che la mancanza di nomi propri, non solo dei personaggi, ma anche dei luoghi, dà alla storia una sorta di universalità… La mancanza di consapevolezza che troppo spesso accompagna le scelte della vita appartiene a tutti noi, trascende dai personaggi della storia.

Leggi l’intervista completa:
https://www.labottegadeilibri.it/intervista-a-licia-allara-autrice-di-lettera-alla-sposa/?unapproved=728&moderation-hash=8d26861a50215840a34bb0798cd8ef91#comment-728